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Sindrome dell’occhio secco

La Sindrome dell’occhio secco è una malattia multifattoriale della superficie oculare (palpebre, ghiandole lacrimali, congiuntiva, cornea, ghiandole di Meibomio, nervi sensoriali e motori) che causa un’alterazione quantitativa e/o qualitativa del film lacrimale. Quest’ultimo, grazie alla sua complessa struttura idro-lipidica-mucosa, svolge importanti funzioni come quella:

 

  • ottica (rende la superficie corneale perfettamente liscia, omogenea e specchiante, caratteristiche necessarie per una buona visione)
  • meccanica (garantisce l’adeguata e costante lubrificazione della cornea, che consente non solo l’ammiccamento palpebrale e la motilità oculare, ma anche un’azione di pulizia e detersione da corpi estranei e batteri)
  • trofica (assicura il giusto nutrimento alla cornea, essenziale per la sua trasparenza e vitalità cellulare)
  • difensiva (protegge la superficie oculare esposta, separandola dall’ambiente esterno e difendendola da virus, batteri e qualsiasi altro agente patogeno, fisico e chimico)

 

La Sindrome da disfunzione del film lacrimale (o da occhio secco) può essere associata ad una ridotta produzione delle lacrime o ad una aumentata evaporazione della loro componente acquosa.

Fattori predisponenti e cause

Diversi fattori possono concorrere all’insorgenza della Sindrome dell’occhio secco o predisporla, compromettendo la normalità della funzione lacrimale:

 

  • Età. L’invecchiamento produce delle modificazioni della composizione delle lacrime
  • Variazioni ormonali. Le donne sono maggiormente predisposte a questa patologia, poiché le variazioni dei livelli ormonali (ciclo mestruale, gravidanza, menopausa) influiscono sulla produzione delle lacrime
  • Ambiente. Molti fattori possono contribuire alla secchezza oculare come l’inquinamento, lo smog, gli ambienti con poca umidità, l’utilizzo eccessivo di aria condizionata fredda o calda a casa/ufficio/auto, il vento, i raggi solari, la sabbia, la polvere etc.
  • Malattie autoimmuni. Ipotiroidismo/ipertiroidismo, artrite reumatoide, Sindrome di Sjögren, sclerodermia, lupus eritematoso sistemico etc. possono alterare il film lacrimale
  • Malattie sistemiche (es. diabete)
  • Farmaci. Antidepressivi, sedativi, antistaminici, diuretici, contraccettivi orali, beta-bloccanti etc. possono condizionare la secrezione lacrimale
  • Cattive abitudini come fumo, abuso di alcol e sostanze psicotrope
  • Scarsa idratazione e alimentazione non corretta
  • Abuso di lenti a contatto e/o utilizzo senza rispettare le indicazioni igieniche dell’oculista
  • Riduzione dell’ammiccamento palpebrale quando si utilizzano a lungo pc, tablet o smartphone (compresa la luce blu emessa dai dispositivi digitali)

 

Imperfetta congruità palpebrale (es. oftalmopatia tiroidea, paralisi facciale, esiti di interventi di chirurgia plastica-oculare)

Sintomatologia della Sindrome dell’occhio secco

Quando la composizione dei tre strati di cui è costituito il film lacrimale si altera, quest’ultimo non è più in grado di garantire l’adeguata lubrificazione e protezione oculare. Tale condizione, che determina la Sindrome dell’occhio secco, si traduce nella comparsa di disturbi che influenzano profondamente la qualità di vita di chi ne soffre, e la cui intensità può variare a seconda del livello di gravità, ma anche cambiare da persona a persona:

 

  • Sensazione di corpo estraneo
  • Bruciore oculare
  • Iperemia (arrossamento oculare)
  • Disturbi della visione (vista annebbiata, riduzione dell’acuità visiva, maggiore affaticamento visivo)
  • Fotofobia (fastidio alla luce)
  • Difficoltà ad aprire gli occhi al mattino
  • Presenza di secrezioni mucose sul bordo palpebrale al risveglio
  • Alternanza di momenti di eccessiva lacrimazione e altri di secchezza oculare
  • Dolore, provocato da possibili alterazioni o micro abrasioni che si formano sulla superficie corneale

Possibili danni

La Sindrome da disfunzione del film lacrimale può provocare anche danni importanti alla superficie oculare. In particolare, è la cornea a subire quelli maggiori, a seconda dello stadio della malattia:

 

  • Edema/infiammazione
  • Abrasioni corneali
  • Ulcerazioni, aree distrofiche, degenerazioni

Diagnosi

La Sindrome dell’occhio secco rappresenta una delle patologie oculari più frequenti e spesso erroneamente sottovalutate. I molti casi di auto-diagnosi e auto-terapia mettono in luce quanto chi ne soffre sia poco informato circa l’elevato rischio di cronicizzazione e l’importanza di effettuare una diagnosi corretta (necessaria per stabilire la terapia personalizzata più appropriata) per una malattia potenzialmente in grado di danneggiare la cornea e, quindi, la vista.

 

CLIO dispone di tutti gli strumenti innovativi che consentono di diagnosticare qualsiasi alterazione del film lacrimale in maniera precisa e accurata. L’approccio diagnostico, che comprende l’anamnesi approfondita del paziente ed esami all’avanguardia (grazie ai quali è possibile analizzare l’ammiccamento palpebrale, nonché qualità e quantità della lacrima, la sua composizione, l’osmolarità etc.), permette di identificare la Sindrome fin dai primi stadi. In questo modo è possibile trattarla adeguatamente e curarla in tempo.

Indagine Diagnostica

Questionario anamnestico OSDI (Ocular Surface Disease Index – Indice della Patologia della Superficie Oculare). È molto importante per valutare la sintomatologia soggettiva riferita dal paziente.

 

Osservazione lampada a fessura. La biomicroscopia con lampada a fessura è fondamentale per evidenziare i segni clinici di un occhio che presenta alterazioni della superficie oculare.

 

  • Classificazione rossore del bulbo
  • Osservazione rima palpebrale

 

Schirmer Test. Serve a determinare la quantità della parte acquosa del film lacrimale. Difatti, misura le secrezioni lacrimali basali e riflesse.

 

NIBUT (Non-Invasive Break-up Time). È essenziale per valutare soprattutto la qualità del film lacrimale.

Diagramma Ghiandole di Meibomio – Meibografia. Consente di studiare le ghiandole di Meibomio, la cui funzione è quella di produrre la parte oleosa della lacrima, importante per evitare che la componente acquosa del film lacrimale evapori. L’esame permette, quindi, di apprezzare anche i dotti di queste ghiandole, evidenziare eventuali zone distrofiche o la presenza di atrofie dei dotti stessi, nonché di misurare qualità e quantità di sebo prodotto.

 

Test osmolarità. È molto utile per misurare il grado di concentrazione dei costituenti extra acquosi.

 

Test dell’infiammazione. Mediante l’esame di un piccolo campione di lacrime prelevato dal fornice inferiore congiuntivale abbassando delicatamente la palpebra inferiore, il test può dare esito negativo (occhio sano) o positivo (Sindrome dell’occhio secco e malattie della superficie oculare) sulla base della quantità di un enzima proteolitico, la metalloproteinasi-9, nelle lacrime. Si tratta di un marcatore specifico di infiammazione, la cui presenza è sempre correlata con un occhio secco.

I medici del reparto Sindrome dell’occhio secco

4.9
Oftalmologo

Dr. Chewing Shinlong

D.N.Sc. - M.B.B.S,Ph.D
3.9
Chirurgia Generale

Dr. Vincent Brinky

D.N.Sc. - M.B.B.S,Ph.D